[Spore di Tetano] Le stelle ci parlano. Per fortuna albeggia.

•La meravigliosa illustrazione è opera di @patty_chironi [diventate suoi follower, perché è geniale!] che ha voluto omaggiare, con la sua delicatezza, la mia passione per ciò che è vano•

Oroscopo a tema 883 • sei un mito!

14 – 21 aprile 2020

Ariete. 🐏

Immagine di forza. Sei legato agli Argonauti, sempre alla ricerca del vello d’oro. Mai ti stancano le avventure e il rischio, se ti permettono di approdare sulle terre della gloria.
Pensavo fosse il sole e invece, mentre indossavo gli occhiali scuri, ho capito che eri tu a brillare. In questo periodo di buio e silenzi la tua energia è come la nave Argo, travestita da Golf con l’assetto basso che sfreccia per le vie deserte del centro con quell’inconfondibile TUNZI-TUNZI che esce a palla dalle casse dell’impianto stereo. Sei per molti un segno di speranza, un seme della normalità pronto a germogliare. Per molti altri invece sei solo un disturbatore notturno e il suono che si sentirà dopo il tuo passaggio avrà un riverbero di lampeggianti blu; ma tu non mollare. Chi mai sarebbe così pazzo da non seguire la luce di un faro nella notte di tempesta? Non mollare, continua ad alzare il tuo volume, fatti riconoscere dal tuo potente fascio di luce. Rimani concentrato, però: sii faro e non lume di candela, che di falene bruciacchiate ne son piene le fosse.

Toro. 🤘
API era una divinità egizia rappresentata da un toro nero con una mezza luna tra le corna; era un culto molto importante legato alla fertilità della terra ed alle profezie sul futuro. Ora, abbandonando la domanda spontanea ‘Se i tori erano chiamati Api, come venivano chiamate le api?’, possiamo con certezza paragonare questa immagine di calmo bovino a te, sereno amico toro. La natura, la fecondità e la terra nel più ampio dei suoi significati è ciò che costituisce le tue fondamenta. È la terra a renderti così saldo, seppure quella poca che possiedi è confinata in un vasetto sul davanzale. È da lì che nasce la cautela nei rapporti, fragili all’inizio, ma robusti come gli alberi, con il passare del tempo. Venere è tua madrina, la quale non solo ti porta in dono orologi, braccialetti e banconote da cinquanta, ma anche bellezza e sensualità che attraggono satelliti, o mosconi, ai quali non è mai permesso avvicinarsi troppo. Tuttavia Api non è il solo mito associato alla tua personalità, infatti è presente anche il Minotauro. L’uomo con la testa di toro è la belva che alberga in te, con tutta la sua ferocia ed irrazionalità. Ah, se solo sapessero quali labirinti sono nascosti nel profondo del tuo animo. La tua ira è la più distruttiva tra tutti i segni e a nulla valgono i moniti del calmo bue, che mastica le provocazioni con lenta pazienza. Ma il popolo vuole il sangue! Panem et circenses. Il popolo vuole Teseo armato nel tuo labirinto. A te la scelta, ma cerca di trattenerti, almeno in questa quarantena, se non altro per non privarci dello spettacolo della tua furia in atto. Nel frattempo, fatti una tisana.

Gemelli. 👨‍❤️‍💋‍👨
La tua è una vita frenetica, piena di impegni, di idee e di sogni, ami i giochi enigmistici e la tua dialettica, per alcuni logorroica, tappa e maschera lacune e difetti del tuo carattere. In compenso possiedi ragionamento veloce, ma la tua intelligenza fuori del comune ti fa cadere nella presunzione, caro il mio galletto, giustificato, ma sempre galletto. Il tuo fascino è rinomato e si percepisce da lontano, forse perché in te scorre l’influenza del mito di Càstore e Pollùce, i due grandi eroi, tanto belli da meritare un posto nel firmamento.
Narra la leggenda che questi due gemelli, figli di Zeus, furono concepiti separatamente la stessa notte dalla loro madre Leda, che si unì prima con la divinità e poi con suo marito, il re spartano Tindaro, quindi si può dedurre che più che figli di Zeus, fossero figli di… Un po’ come te! Si scherza, su’, ma forse è da qui che deriva la tua irrequietezza fisica che ti rende un pelino meno affidabile nei rapporti di coppia. Comunque, tra moglie e marito, Zeus non ci metta il dito o quello che è. E tu troverai sempre un modo per farti perdonare. La natura promiscua del concepimento generò due diversi destini nei gemelli: Càstore nacque mortale e Pollùce immortale ed è per questo che ti butti a capofitto nelle cose, senza paura, con quel senso di irresponsabile immortalità, ma vedi di dar retta a Càstore!
Ps. I due fratelli, inoltre, presero parte alla coraggiosa avventura degli Argonauti, ma di questo avrai di che disquisire con gli amici dell’Ariete.

Cancro. 🦐

So quanto non sopporti i confronti e so quanto quella corazza e quelle chele siano rifugio e difesa quando la realtà è troppo brutale e la salvezza sta nella fantasia e nel ricordo. Però ora, chiedendo uno sforzo alla tua proverbiale memoria, voglio invitarti a fare un viaggio, (così, per smuovere un po’ le acque in cui ogni tanto ristagni), in un tempo in cui tutto era possibile e tu avevi le sembianze di un enorme crostaceo e rispondevi al nome di Carcino. (No, non eri un’aragosta, mi spiace, forse tua cugina lo era, ma tu proprio no.).
La dea Era invocò il tuo aiuto per difendere il terribile Idra, immortale mostro marino impegnato in una lotta all’ultimo sangue contro Eracle e Iolao. Tu uscisti dall’acqua e con infinito coraggio cercasti di intervenire pizzicando con le tue chele i piedi dei due eroi. Lo sforzo fu vano perché Eracle, permaloso agli affronti, non ebbe pietà di te e ti uccise, avendo anche la meglio sull’Idra. Il tuo sacrificio venne però ricompensato perché Era ti trasportò in cielo, trasformandoti in una costellazione. Le chiavi di lettura di questo mito possono essere molteplici, ma vorrei suggerirtene una che, per una volta, cambi la prospettiva della leggenda. Vedo te, schivo e malinconico che per proteggere chi ti è caro abbandoni il tuo elemento e affronti due giganti con solo il tuo scheletro come arma, impaurito certo, ma pronto a dare la vita per ciò che è giusto. Inoltre vedo la tua capacità di guardare le cose in maniera diversa, perché ogni tanto questi eroi dovrebbero prendersi un po’ di ferie e lasciar vivere tranquilli i leoni invulnerabili di Nemea, i tori di Creta, le cerve del Sulcis, i cinghiali del Supramonte, i Carcini dal cuore di burro dello stagno di S.Teodoro e i mostri marini di Lerna. Perché, in fondo, qual è il mostro che può decidere chi è un mostro?

Leone. 🐈
Segno potente, sei determinato e gentile anche se il tuo ego ti rende vulnerabile alle adulazioni. Il tuo istinto da capo ti fa eccellere in tutto; queste qualità ti rendono luminoso come il sole e non a caso l’animale che ti rappresenta ha il manto dorato. Il primo mito legato a te è il leone di Nemea, l’invulnerabile. La sua pelliccia era impenetrabile e solo l’astuzia e la forza di Eracle sono riuscite a spezzare la sua gloriosa vita. Ma non è del leone Nemeo di cui ti voglio parlare, bensì di una sua presunta sorella, perché il tuo segno non è caratterizzato solo dal sole e dal fuoco, ma anche dall’oro che dona ai suoi protetti il Sapere, e quale simbolo di conoscenza e mistero è più adatto della Sfinge? Corpo di leone e testa umana, racconta il mito di Edipo che la Sfinge stava a guardia dell’ingresso di Tebe e che l’unico modo di accedere alla città fosse rispondere al suo indovinello*. Coloro che sbagliavano venivano strangolati o divorati dalla Sfinge, a seconda del momento della giornata, se più vicini o meno all’orario dei pasti, è chiaro. Esistono delle versioni della leggenda in cui fu la Sfinge stessa a rivelare la soluzione dell’indovinello ad Edipo, perché in tal modo si sarebbe dovuta uccidere e avrebbe così messo fine a tutte quelle inutili morti. Direi, quindi, che è la lealtà che ti accomuna a questo fantastico personaggio che vince i suoi istinti grazie alla ragione. Ma è con un’altra immagine, seppur simile, che voglio congedarmi da te, stimato leone: le due immense e formose sfingi addormentate e Atreiu ai loro piedi che vacilla, prima di fare un balzo felino. ‘Abbi fiducia, Atreiu!’ e supererai qualsiasi ostacolo. Madonnina, mi sto commuovendo da sola.

*Ci sono i due fratelli: il primo dà alla luce l’altra e questa, a sua volta, dà vita al primo. Chi sono?

Vergine. 🤰
Al di là di qualsiasi battuta sul nome del tuo segno, devi ammettere che con te tutto diventa un poco più complesso perché, nonostante il tuo altruismo, la tua eccessiva capacità di analisi rende tutti gli ingranaggi del meccanismo più lenti. Con te altro che Panta rhei! È un continuo costruire dighe, controllare le temperature, analizzare le acque, chiudere le paratie, pensare, pensare, pensare, tornare indietro, rianalizzare… FERMATI!
Adesso siediti che ti preparo un buon caffè, ma per evitare di irritare quel tuo povero stomaco già stressato e prima che inizi con i vittimismi sulle tue ulcere, lo zuccheriamo con una bella storia, di quelle semplici; devi promettermi però che la ascolterai con il cuore e non con quel mucchietto di materia grigia dove c’è così freddo che si potrebbe risolvere il problema del riscaldamento globale in un baleno.
Il mito che ti appartiene parla di una dea di nome Demetra e del grande amore per sua figlia, Persefone, avuta dall’unione con Zeus. Persefone, creatura divina, crebbe con una bellezza tale che un giorno, mentre giocava sulle rive di un lago in Sicilia, venne rapita da Ade, dio degli inferi. Demetra, che tutto l’anno lavorava come una matta per dare buoni raccolti agli uomini, quando lo scoprì impazzì di dolore. Smise di svolgere il suo ruolo e cercò senza mai smettere sua figlia; fu così che iniziarono le carestie e tra le imprecazioni degli uomini affamati e i pianti disperati della dea, quel Dongiovanni di Zeus decise di fare qualcosa e obbligò Ade a restituire l’amata figlia alla madre. Il dio però, prima di liberarla, le fece mangiare con l’inganno pochi semi di melograno, legando così per sempre la bella Persefone al mondo dei morti e al suo sposo: avrebbe trascorso con lui un mese per ogni seme mangiato. Quando le due si riabbracciarono, Demetra fece sbocciare la primavera e la terra riprese il suo ciclo. Va da sé che nei mesi in cui la figlia fa ritorno dal marito, nel mondo arriva freddo l’inverno. Ho voluto raccontarti questa storia per dirti che, alle volte, la soluzione dei problemi non sta nel calcolo, ma nella liberazione dei sentimenti e delle emozioni. Se Demetra, anziché gridare e disperarsi, si fosse messa a ragionare con freddezza sul da farsi e se non avesse interrotto il suo mestiere di altissima precisione, Zeus sarebbe rimasto, garantito al limone, sulla sua poltrona a guardarsi le Olimpiadi sorseggiando una bella ambrosia e il mondo intero sarebbe sopperito in un eterno inverno.
Apri la diga, caro Vergine, è ora di irrigare.

Ps. C’è una versione, che preferisco, in cui Persefone non viene ingannata da Ade, ma mangia i semi di sua sponte, perché Ade era un bel pischello e le voleva bene.

Bilancia. ⚖️
L’equilibrio sopra ogni cosa, letteralmente. Sono note le tue abilità di mediatore e la tua assenza di pregiudizi. Questo tuo lato distaccato nasce dal mito di Zeus e della sua bilancia d’oro. Non si tratta di una bilancia qualsiasi, ma di una bilancia calibrata per pesare non i corpi, ma i destini. Il dio la utilizzò solo due volte, entrambe durante la sanguinosa guerra di Troia. La prima volta per capire quale popolo avrebbe prevalso sull’altro e la seconda mentre Achille, assetato di sangue di vendetta, inseguiva come un pazzo Ettore. La storia sai come finisce, ma il punto non è distinguere i vincitori e i vinti, il punto è capire che per quanto controllo e freddezza tu possa esercitare, niente dipende totalmente dalla tua volontà; c’è sempre un intervento esterno o divino, che tara la bilancia con pesi che non conosci.
D’altro canto bisogna darti atto di una specie di rivalsa nei tuoi stessi confronti: su un piatto abile stratega e freddo calcolatore e sull’altro pigro libertino dalla morale flessibile, amante del lusso, del piacere e del vizio. A questo tuo aspetto si collega il mito di Amore e Psiche.
Psiche, bellissima fanciulla, non riesce a trovare marito. La fama della sua bellezza fa il giro del mondo e tutti la chiamano Afrodite. La dea, infastidita dalla concorrenza della mortale, le invia suo figlio Eros, per farla innamorare del peggior uomo sulla terra e coprirla così di vergogna. Oh, adesso non mi crederai, ma Eros non mi sbaglia la mira? Scocca la freccia e si trafigge un piede. Robe da matti! Fatto sta che si innamora perdutamente della ragazza e la porta con sé, a patto che lei non lo veda mai in volto. Così i due amanti si incontrano solo al buio. Le sorelle di Psiche però, parenti serpenti, la istigano a illuminare il volto del suo amato mentre dorme. Ovviamente Eros si sveglia nel bel mezzo del tentativo e vola via, tradito nella fiducia, abbandonando l’amata tra le sue lacrime di coccodrillo. Per la nostra scemina iniziano delle ardue prove che le impone la quasi suocera, affinché, una volta superate, possa diventare immortale. Per farla breve la bella supera, con vari ‘aiutini dal pubblico’ tutte le sfide, unendosi così in matrimonio con il suo amato ciappino. Dai loro incontri amorosi senza contraccettivi, nasce una figlia, che porterà il nome di Voluttà, ovvero Piacere.
Hai capito il nostro lussurioso bilancia? Fai tanto quello tutto d’un pezzo e poi vai al cinema a guardarti 50 sfumature di grigio…

Scorpione. 📍
Lo scorpione è un animale misto. Un po’ ragno, un po’ granchio, un po’ gambero, un po’ serpente. Questo non perché sia indeciso, ma perché ricco di qualità e pieno di risorse, come te. Il tuo istinto ed il tuo fascino fanno di te un ottimo predatore, ma quando fallisci assomigli più ad un riccio sul ciglio della strada che ad un letale corazzato. È da sempre che ti punisci: il tuo volere passa in secondo piano rispetto a come si deve essere e a ciò che si deve fare. Di contro, quando sei in forma, sei energico e anche permaloso e capace di elaborate vendette. Pensa ad Orione, il gigante figlio di Poseidone. Cacciatore dagli occhi turchini, usciva in compagnia del suo fedele Sirio e della dea Artemide, per le battute di caccia notturne. Nonostante la sua rinomata, ma evidentemente sovrastimata castità, la dea gli offrì più volte i suoi doni. Orione rifiutò tutte le volte, perché voleva essere fedele alla sua amata moglie. Questo gli fece fare un figurone e guadagnò anche un sacco di punti, che non fecero che accrescere l’ammirazione della dea nei suoi confronti e le fece prendere abbastanza bene il clamoroso due di picche. Finché non scoprì che il fedelissimo ci provava spudoratamente con le sette sorelle Pleiadi. Allora, accecata dall’ira e dall’umiliazione, chiamò Scorpione, che tese un agguato al gigante e al suo Sirio, uccidendoli entrambi. Zeus, letta la notizia nella pagina dei necrologi, andò su tutte le furie e fulminò con una folgore Scorpione.
Questo mito può insegnarti molte cose, amico scorpione, una tra tante: se ti chiama Artemide, dille che sei in riunione.

Sagittario. 🦓
Vista la tua scarsissima capacità di attenzione e di ascolto, do per scontato che tutto quello che sto per dirti si tramuterà in un pulitissimo suono bianco. Ma tant’è.
Amico sagittario. Meglio averti amico, sì. Grande amico sagittario, fedele e sognatore, più sognatore che fedele, felice e pieno di fiducia, sei fonte di energia e di allegria per gli altri amici del bosco. Per te vale la regola del meglio soli che male accompagnati, ma pur di far bisboccia ti leghi alla peggior feccia dei tuoi simili, che non per forza è un difetto. Insomma, anche la peggior feccia avrà diritto a far bisboccia, no? Andiamo avanti: sei schietto, anche se ogni tanto dici quelle due o tre bugie per non macchiare la tua immagine che invece si macchia in modo più deciso dicendole, insomma un cane che si morde la coda. Tieni a mente che la verità rende liberi e che le bugie sono come le scoregge: non si vedono, ma si sentono. Ma andiamo avanti, tanto a te piace quello: andare avanti, proseguire, camminare a lungo e viaggiare. Non per niente sei per metà cavallo, e per la metà giusta, perché di quei dentoni non te ne saresti fatto granché. Quindi, un altro segno zoomorfo il tuo, fortemente legato al mito del centauro. La particolarità dei centauri è di racchiudere i pregi e i difetti dell’essere umano, per questo se ne trovano di saggi e di folli. La leggenda più nota è quella della Centauromachia, in occasione delle nozze di Piritoo, in cui il centauro Euritione tentò di stuprare la sposa e tutti gli altri centauri ospiti della festa cercarono di imitarlo con le altre donne presenti. Ci fu una gran rissa. L’album di matrimonio è uno spasso! Ma non è l’esempio giusto per te; pensavo più a Chirone, considerato il più saggio e benevolo dei centauri, esperto in arti e scienze, fece da maestro a molti eroi tra i quali Achille, Enea, Eracle e Teseo. Era anche medico e si occupò lui di sostituire la caviglia ustionata di Achille con quella di un gigante morto particolarmente dotato nella corsa. Questo spiega il perché del soprannome Achille Pie’ veloce e non Achille Pie’ veloci.
Ecco, così ti immagino, sagittario: saggio e altruista, pronto a mettere in campo le tue conoscenze per aiutare gli altri, sempre incoraggiante e con il sorriso rivolto al futuro. Quel futuro mai troppo lontano e mai troppo spaventoso.
In effetti, amico sagittario, sei piuttosto fastidioso.

Ps. I centauri sono noti per non reggere affatto il vino; cerca un’altra bevanda al prossimo matrimonio…

Capricorno. 🧜‍♀️
Materialista, spesso pessimista, molto responsabile, a tratti snob, grande diplomatico. Ma perDiana! Non ti annoi? Svagati un po’, forza, rilassati, goditi la giornata. Fai come se fossi il dio Pan, che se ne fregava così tanto da non abitare neanche sull’Olimpo. Lui amava sporcarsi gli zoccoli, fare festa nei fiumi con le ninfee e suonare le launeddas per tutti. Era anche un grande allevatore di api, sai? Il miglior miele di tutta la zona. Da lui hai ereditato, però, l’autorità, perché nonostante il suo amore per la libertà, la musica, la danza e i piaceri carnali, era un dio molto temuto. Fu grazie a lui che Zeus sconfisse il terribile mostro Tefeo. O era Tifone? Boh… Quando l’Olimpo fu attaccato da TefeoTifitofonefe, chefe vofolefevafa vefendificafarefe lafa mofortefe dei Giganti, tutti gli dei tranne Atena scapparono in Egitto e si trasformarono in animali, per nascondersi meglio. Pan si nascose solo per metà, trasformando le sue zampe di capra in coda di pesce e attese in un fiume. Ecco perché il tuo segno ha le corna di capra e la coda di delfino. Una volta vinta la battaglia, grazie anche al tempismo di Pan, Zeus lo volle ringraziare e pensò di mostrare il suo aspetto a tutti, dal cielo, ed ecco come nacque la tua costellazione. Pensa che fortuna, però: se Pan avesse scelto il merluzzo anziché il delfino, a quest’ora il tuo segno sarebbe il bastoncino Findus.

E ridi! Ingrato!

Ps. Il metallo che ti caratterizza è il piombo. Fatti una domanda e datti una risposta.

Acquario. 🛀
Sei l’emblema della solitudine, ma sai essere onesto e fedele, per lo meno con gli altri. Hai grandi ideali e un intelletto fine. A primo impatto appari distaccato e impersonale, ma anche al secondo impatto, al terzo… Affamato di libertà, la omaggi con moderato entusiasmo tendente all’implosione, ma tutto sommato sei un sognatore. Non si sa molto sul mito del tuo segno, se non che Acquario è rappresentato da un ragazzo che versa dell’acqua o del nettare degli dei da una brocca. Si potrebbe identificare con Ganimede, che si dice fosse Mr. Universo ai tempi, il più bel giovane sulla faccia del pianeta. E quale preda migliore per il nostro goloso Zeus? In un lampo si trasformò in una gigantesca aquila, ghermì il ragazzo e lo fece suo. In seguito Ganimede divenne mescitore di vino alla tavola degli dei, con contratto a tempo indeterminato, full time.
Acquario, tra le tue abilità c’è quella di sfruttare le esperienze passate per fuggire il più lontano possibile, in avanti. Il consiglio è di impratichirti con il birdwatching e, nel caso, di sparare a vista. A meno che il tuo sogno non sia un posto fisso.

Pesci. 🐋
Amico pesci, ma come sei messo? Che confusione, l’acqua dove nuoti tu ribolle dai continui cambi di direzione. Non prendere troppo alla lettera il modo in cui sei rappresentato, è passato troppo tempo e nessuno ricorda più il perché ‘sti due pesci si ricorrano da millenni. Rischi di perdere molte occasioni a forza di girare su te stesso. La tua bontà e la tua fiducia negli altri ti rende troppo influenzabile e rischi di conoscere tutti senza mai conoscere te stesso. Devi smettere di temere. Quando Tefeo arrivò per attaccare gli dei del mofontefe Ofolifimpofo, Afrodite prese suo figlio Ermes e si rifugiarono in un canneto del fiume Eufrate, ma il vento che soffiava tra le canne spaventò la dea, che si buttò in acqua. Qui la storia è incerta, si narra che due pesci li portarono in salvo sui loro dorsi oppure che essi stessi si tramutarono in pesci, salvandosi così dalla tremenda ira del mostro. Tante versioni, ma quello che interessa a noi, caro pesci, è che tu smetta di tremare tra le canne al vento perché è vero che l’insieme può far paura, ma sono solo canne ed è solo vento. Con un po’ di coraggio e serenità in petto puoi guadare il fiume e portare in salvo te ed il tuo Ermes o amor che dir si voglia.
Muovitiperò!

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